Uno strumento essenziale per gli imprenditori agricoli e le istituzioni

Il settore agricolo rappresenta quello in cui è più difficile definire dei costi standard di investimento e di produzione in quanto ampiamente determinati da fattori non sottoposti al controllo dell’imprenditore. Allo stesso tempo, l’agricoltura è il settore in cui più ci si cimenta nello studio di questo aspetto e nella sua comunicazione.
Da tempo sono molti i soggetti interessati ai risultati di queste analisi. I principali destinatari sono rappresentati dalle imprese che possono in questo modo ponderare e valutare la convenienza all’adattamento dei propri ordinamenti produttivi, alla ricerca di soluzioni caratterizzate da migliore redditività. Al loro fianco, le istituzioni guardano allo studio dei costi e della redditività delle imprese per poter favorire lo sviluppo del settore promuovendo azioni e politiche di supporto nelle situazioni di crisi, oltre che di promozione delle innovazioni.

Lo studio proposto dal CondifesaTVB si rivolge principalmente ai primi soggetti, gli imprenditori agricoli, proponendo una analisi dettagliata delle voci di costo diretto, ovvero di quelle caratterizzate da un effettivo esborso di denaro. In un’ottica di semplificazione comunicativa, l’analisi tralascia volutamente altre voci di costo che necessiterebbero di attribuzioni di valore come nel caso dei costi pluriennali, quali gli ammortamenti, dei costi connessi al livello di indebitamento, quali gli interessi passivi, e ai costi opportunità associati ai fattori apportati dall’imprenditore, quali il capitale proprio, le anticipazioni colturali e il lavoro.

L’approccio che il lettore deve adottare per la valutazione dello studio deve tenere conto del metodo adottato. I costi esposti sono quindi da interpretare nella logica della cosiddetta sostenibilità di breve periodo, ovvero con la consapevolezza che se il mercato non fosse in grado di remunerare i costi esposti, l’impresa non troverebbe nemmeno convenienza ad avviare il processo produttivo, sebbene in presenza di costi fissi.

Alla luce di questa considerazione, il lettore dovrà essere consapevole che ogni marginalità sopra i costi esposti, non rappresenta un profitto di impresa, bensì una remunerazione aggregata per tutti i fattori produttivi non quantificati nello studio: gli ammortamenti per gli investimenti realizzati, il costo d’uso del capitale proprio e, nel caso della conduzione diretto-coltivatrice, del proprio lavoro.

Lo sforzo profuso dal CondifesaTVB nel realizzare ogni biennio questo studio offre alle imprese la possibilità di valutare, anche comparativamente, le prestazioni economiche della propria impresa, passaggio fondamentale per orientare le scelte imprenditoriali verso percorsi aziendali virtuosi volti al miglioramento della gestione e della redditività di fronte a scenari economici incerti e rischiosi.

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Samuele Trestini

Prof. Samuele Trestini

Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF) – Università degli Studi di Padova.
Direttore del Centro Interuniversitario per la Contabilità e la Gestione Agraria, Forestale e Ambientale (CONTAGRAF)